Per godere al meglio della piscina, l’acqua deve essere sempre pulita, limpida e sana. Per questo è importante utilizzare correttamente il cloro, il principale disinfettante per l’acqua della vasca. Il cloro, infatti, facile da usare ed economico, è il prodotto chimico più impiegato per la disinfezione delle piscine.
Il cloro: i giusti valori e come misurarli
Precisiamo subito che, quando parliamo di cloro in piscina, dobbiamo distinguere tra cloro libero e cloro combinato.
Il cloro combinato si forma quando il cloro libero incontra gli inquinanti, sia organici che inorganici, a base di azoto. Per non causare irritazioni agli occhi e alla pelle durante la balneazione, il cloro libero attivo deve essere uguale a circa 1ppm mentre il cloro combinato non deve superare 0,3 ppm.
Per non sbagliare nel dosaggio del disinfettante, è importante affidarsi agli apparecchi e strumenti in commercio per la misurazione dei valori dell’acqua e il dosaggio dei prodotti chimici. I metodi tra cui scegliere sono sia manuali che automatici.
I metodi manuali sono più economici e molto diffusi ma i metodi automatici, come le moderne centraline elettroniche, garantiscono maggior praticità e precisione.
Tipologie di cloro per la piscina
Passiamo ora alle tipologie di cloro che è possibile utilizzare per un’accurata disinfezione della piscina. Esistono diversi prodotti che si differenziano tra loro per stato, composizione e funzioni igienizzanti.
Il dicloro, in granuli a rapido scioglimento, si utilizza per i trattamenti shock necessari in fase di apertura e di chiusura della piscina, grazie alla sua velocità d’azione che garantisce una disinfezione dell’acqua precisa e rapida.
Il tricloro, in forma di pastiglie, si usa per il trattamento periodico della piscina. Grazie al suo lento scioglimento, ha la capacità di mantenere un’azione disinfettante prolungata nel tempo. Le pastiglie non vanno mai immesse direttamente in acqua ma devono essere inserite negli skimmer e lasciate sciogliere.
Sia il dicloro che il tricloro sono definiti isocianurati poiché possiedono al loro interno uno stabilizzante in grado di mantenere inalterate le proprietà del cloro anche sotto i raggi UV.
Altre categorie di cloro utilizzate per la disinfezione dell’acqua sono il cloro liquido (ipoclorito di sodio) con una concentrazione di cloro che va dall’8% al 12% e l’ipoclorito di calcio, in forma di polvere, con alta concentrazione di cloro, impiegato per aumentare il valore del PH.
Quando e come usare il dicloro e il tricloro
Il dicloro si utilizza nel trattamento d’urto indispensabile nelle fasi di apertura e chiusura della piscina, detto anche “superclorazione”. Questo trattamento può essere inoltre ripetuto nei periodi di maggior utilizzo della piscina o se risulta necessario dai test di controllo. Come abbiamo accennato, il dicloro è commercializzato in forma granulare e contiene più del 50% di cloro per un’azione veloce ed efficace. Sterilizza ogni componente della piscina ed elimina tutti i microorganismi sopravvissuti al sistema di filtrazione e all’azione dei pulitori automatici.
Il tricloro, invece, si usa nella pulizia periodica della piscina durante il periodo di utilizzo dell’impianto, una volta alla settimana oppure ogni due settimane, in base ai risultati dei test di controllo. Il tricoloro si presenta in pastiglie, contiene il 90% di cloro e si scioglie lentamente. Ed è proprio la lenta solubilità a garantire il giusto mantenimento dei valori del cloro.
In entrambi i casi, occorre maneggiare con cautela i prodotti, usando le giuste precauzioni per sé e per l’impianto. Mai versare direttamente il cloro in vasca per non corrodere il liner e ricordarsi di inserire le pastiglie di tricoloro nello skimmer.
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